Epatite Virale: Cause, Sintomi, Prevenzione e Trattamenti Efficaci

Cos’è l’epatite virale?
L’epatite è un’infiammazione delle cellule del fegato causata da un virus. Esordisce generalmente in modo acuto, ma può essere sintomatica o asintomatica e l’evoluzione di questa patologia può essere autolimitante o cronica.

Quali sono le cause dell’epatite virale?
I virus dell’epatite A, dell’epatite B, dell’epatite C e dell’epatite D (virus epatitici maggiori) sono le principali cause di epatite acuta e cronica in Italia. Tuttavia, molti altri agenti virali (virus epatitci minori) possono causare una epatite La diffusione delle infezioni virali e dei fattori di rischio ad esse correlati ha subito nell’ultimo decennio notevoli variazioni. Il miglioramento generale delle condizioni igienico sanitarie, la vaccinazione obbligatoria per il virus B, la vaccinazione per il virus A, la maggior attenzione in comportamenti a rischio soprattutto per la paura dell’AIDS, il miglioramento dell’igiene nelle procedure sanitarie e lo sviluppo di test diagnostici che permettono il riconoscimento dei virus, hanno permesso di ridurre la trasmissione delle epatiti virali.

Prevenzione e stile di vita
Come per tutte le patologie, lo stile di vita ha un ruolo fondamentale nella prevenzione primaria delle epatiti virali. È importante avere uno stile di vita attivo, unito a una dieta sana e a un consumo ridotto o nullo di bevande alcoliche.

È fondamentale, inoltre, il vaccino per l’epatiti A e B: l’utilizzo di quest’ultimo in particolare ha ridotto l’incidenza dell’Epatite B in Italia ed essendo il virus dell’Epatite B un virus oncogeno (può essere la causa di tumore al fegato) vi è stata anche una riduzione dell’epatocarcinoma.

Un fattore di rischio è rappresentato dall’esecuzione di piercing e tatuaggi in ambienti non sicuri. È quindi importante rivolgersi sempre a strutture e professionisti certificati, che utilizzino esclusivamente la strumentazione adeguata e che rispetti rigidi protocolli di igiene e sicurezza.

Quali sono i sintomi dell’epatite virale?
L’infezione da virus A: causa una malattia acuta che non cronicizza. Il quadro clinico è quello di una malattia simil-influenzale con ittero (colorazione gialla della cute) nella maggioranza dei casi, nausea e vomitostanchezza, perdita di appetito, dolore addominale, o diarrea. La maggioranza dei pazienti guarisce senza particolari problemi durante il decorso della malattia. I sintomi sono più severi negli adulti rispetto ai bambini, nei quali la malattia è spesso asintomatica. Il contagio avviene attraverso il contatto oro-fecale – feci infette che contaminano alimenti. La malattia è letale nel 0,02 % dei casi.

L’infezione da virus B: causa sintomi simili a quelli provocati dal virus A, ma a differenza di questo virus nel 5% dei casi l’infezione si cronicizza (mediamente se entro sei mesi dall’inizio della malattia non avviene la guarigione). Il virus B può quindi portare alla cirrosi, al tumore del fegato (carcinoma epatico) ed all’insufficienza epatica (riduzione della funzione). Queste ultime situazioni a differenza dell’epatite cronica, che può decorrere per decenni senza che vi siano sintomi, rappresentano la fase sintomatica della malattia di fegato. Il contagio avviene per contatto di materiale infettato (sangue, fluidi biologici, strumenti infetti – via parenterale e sessuale - ). La malattia acuta da virus B è letale nel 0,5% dei casi.

L’infezione da virus C cronicizza nel 60-85% dei casi; la malattia acuta è molto spesso asintomatica tanto che la maggior parte delle diagnosi viene fatta molti anni dopo che è avvenuta l’infezione. Anche il virus C può causare cirrosi, epatocarcinoma ed insufficienza epatica. La via di contagio è simile a quella del virus B, essendo tuttavia il C meno infettante. L’epatite C acuta può essere fatale nel 0,1% dei casi.

Il virus Delta coinfetta o superinfetta i portatori del virus B – in alcune casistiche fino al 50% circa dei casi. L’infezione cronicizza in un tasso elevato di casi ed è letale nel 0,2% dei casi acuti.

Diagnosi
Per mezzo di un prelievo ematico è possibile valutare i valori di funzionalità epatica e fare una diagnosi eziologica (ricerca di anticorpi specifici verso i diversi virus oltre che ricercare direttamente i virus e misurarne la quantità nel sangue (carica virale). Importanti inoltre, sono anche le varie metodiche radiologiche (ecografia in primis, TAC/RMN in casi particolari quando la malattia è evoluta a cirrosi/epatocarcinoma).

TRATTAMENTI

Epatite A
Non esistono trattamenti specifici. Nella grande maggioranza dei casi, l’epatite A recede spontaneamente in un paio di mesi, senza danni permanenti al fegato, quindi spesso il trattamento si basa sui sintomi. È consigliabile:

  • Stare a riposo e non svolgere attività fisiche troppo intense, perché il sintomo principale è la stanchezza.
  • In caso di nausea e inappetenza – che possono portare chi ne soffre a non mangiare con conseguente accentuazione dell’affaticamento – consumare pasti più frequenti con quantità inferiori di cibo.
  • Evitare quei farmaci noti per una possibile azione tossica sul fegato e soprattutto gli alcolici, per un decorso più rapido e sintomi più lievi.

Epatite B
L’infezione in forma acuta spesso non richiede alcun trattamento specifico ma di sostegno per attenuare i sintomi. Se l’epatite B diviene cronica, invece, il trattamento prevede in genere antivirali, farmaci estremamente efficaci nel controllare la replicazione virale, ben tollerati e privi di effetti collaterali di rilievo. Questi farmaci però possono non eliminare il virus (ma ne impediscono/riducono la replicazione), pertanto devono essere assunti, nella maggior parte dei casi, a vita. Nei casi di compromissione delle funzioni del fegato (insufficienza epatica da cirrosi o di epatocarcinoma, si può valutare un trapianto di fegato.

Epatite C
La terapia dell’epatite C ha subito un radicale cambiamento negli ultimi anni: grazie a farmaci antivirali per via orale è possibile eliminare completamente il virus dell’epatite C in 8 settimane. Questi farmaci sono disponibili in Italia dal 2015 e il costo è coperto dal Sistema Sanitario Nazionale, pertanto il trattamento è consigliato a tutti i soggetti infetti, indipendentemente dai sintomi o dalla gravità di malattia.

Infine ed è fondamentale, a chi è affetto da epatite C, sono raccomandati i vaccini specifici per i virus di epatite A e B, dato che l’eventuale infezione con questi virus potrebbe creare complicazioni severe in un paziente già affetto da malattia di fegato.

Dott. Giorgio Amadio Nespola
Istituto Palmatea.